Descrizione
Lo psichiatra e saggista Paolo Crepet porta in teatro Il reato di pensare, uno spettacolo che riflette sulla libertà di pensiero e sui rischi di una censura invisibile.
Attraverso il suo sguardo critico, Crepet denuncia un sistema in cui non servono più divieti espliciti: il pensiero si auto-limita sotto il peso delle pressioni sociali, ideologiche e tecnologiche. Il “politicamente corretto”, unito al potere degli algoritmi, sta restringendo gli spazi della creatività, dell’espressione individuale e dell’innovazione.
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