Descrizione
La parabola dell’uomo che fece tutto per amore
di Alberto Fumagalli
con Chiara Liotta e Alberto Fumagalli
regia Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli
costumi Giulio Morini
scenografia Davide Moriggi
light designer Giulia Bandera
assistente alla regia Tommaso Ferrero
responsabile organizzativo Pietro Morbelli
produzione Les Moustaches e Accademia Perduta/Romagna Teatri
con il sostegno di Toscana Terra Accogliente, Rat, Fondazione Toscana Spettacolo, Teatro Metastasio, Catalyst, Murmuris, Archetipo, Teatro popolare d’arte.
Teatro e Gusto / Incontro con gli Artisti: nel giorno di spettacolo, alle ore 18.30, presso il Circolo Ricreativo Casa del Lavoratore di Bussecchio, adiacente al Teatro Piccolo, il collettivo Les Moustaches, in dialogo con la Direzione Artistica, incontrerà il pubblico. Prenotazioni al numero 0543 64300 oppure all’indirizzo email promozione@accademiaperduta.it.
Alle ore 19.30 verranno serviti: un primo fatto in casa, un calice di vino e un caffè.
Caino e Abele, Adamo ed Eva e poi ancora Davide e Betsabea, Booz e Rut; la Bibbia, il grande libro da cui tutti discendiamo, ci racconta di ancestrali parabole di coppia, di un bene e di un male, di un bello e di un brutto, dominate da azioni violente e ferocemente umane che indignatamente ci appartengono.
Sagrestano e Virtuosa sono i protagonisti assoluti de La Fame, il nuovo spettacolo Les Moustaches. Intensi, amorali e allegorici, Sagrestano e Virtuosa sono gli antieroi di una nuova parabola tanto immaginaria quanto reale, apparentemente lontana, tremendamente contemporanea.
La Fame – La parabola dell’uomo che fece tutto per amore è una “favolaccia”, una fiaba cruda, una metafora raffinata e crudele sulla fame e l’ingordigia dell’uomo.
Racconta di un bisogno che tutti conosciamo, una physis che accomuna ogni uomo, ogni origine, qualsiasi stato sociale; in questa fiaba la fame assume un ingombrante valore allegorico, non è solo di pane, ma acquisisce un necessario senso di speranza, di pretesa, di salvezza, di rivalsa. Sagrestano e Virtuosa non sono dei mostri lontani, ma sono il caricaturale e pustoloso riflesso di ognuno di noi, remissivi incontentabili, procrastinatori eterni: cosa fare quando la disgrazia bussa alla porta e ci trova colpevolmente impreparati? Nel buio più buio che ci sia, c’è sempre un giusto da salvare?
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